Il 4 novembre si ricorda l’anniversario della vittoria italiana nella Prima guerra mondiale ed è assunta a momento di celebrazione delle Forze Armate e dell’Unità nazionale.
Rabatana intende anche ricordare che si veniva fucilati per un sigaro. L’artigliere Alessandro Ruffini fu appunto giustiziato senza processo per un sigaro il 3 novembre 2017, durante la ritirata di Caporetto, per ordine del generale Andrea Graziani  (da non confondere col non meno spietato maresciallo Rodolfo Graziani, comandante in capo dell’esercitio filonazista della repubblica di Salò)). Questa fuciulazione per un sigaro non fu il solo caso di quella macelleria.

Forse per sfida, forse per disattenzione, o forse nemmeno se ne rese conto, Ruffini non si toglie il sigaro dalla bocca al passaggio del superiore, che non ebbe dubbi e giudicò il fatto grave atto di insubordinazione, un comportamento che andava punito, anche per dare una lezione a tutti gli altri soldati. Graziani ordinò l’immediata fucilazione del giovane – che intanto venne picchiato -, eseguita sul posto nonostante le proteste dei presenti.

 

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