IL DIRITTO E LA SALSA. Il diritto è rovescio? O il rovescio è diritto?
Un secolo fa, quando iniziai i miei studi di giurisprudenza, circolavano e si vendevano, naturalmente all’Università di Napoli, appunti dattiloscritti, che parlavano di ius civile e di ius gentium, rifacendosi all’autorità di Quinto Orazio Flacco. Quegli appunti si garantiva che avrebbero molto facilitato l’esame di Istituzioni di diritto romano. Assicuro che ne venni in possesso senza sborsare neppure un centesimo e sono molto deluso di averli persi. Erano una straordinaria testimonianza di gente di fegato e di faccia tosta.
Dove Orazio parla di ius? Ne parla nel verso 63 della quarta satira del libro secondo: Est operae pretium duplicis pernoscere iuris naturam. Liscio come l’olio, questo verso si traduce in modo sbagliato: E’ importante conoscere la duplice natura del diritto.
Ma è possibile che a Orazio interessasse tanto il diritto? Certamente no. Infatti, se continuiamo a leggere i versi successivi scopriamo che a lui interessava tramandare la ricetta della salsa composta. Il verso va tradotto così: E’ importante conoscere le due componenti della salsa. (Olio dolce mescolato con vino corposo e salamoia di quella che impregna della sua fragranza gli otri di Bisanzio. Si porta a bollore questo composto unito a un battuto di erbe e lo si cosparge con zafferano di Còrico. Raffreddato che sia, vi si aggiunge un goccio d’olio spremuto dalle olive di Venafro).
Che c’entra il diritto con la salsa? C’entra, perché se prendete un vocabolario italiano-latino scoprirete che in latino il sostantivo neutro ius, iuris indica indifferentemente così il diritto come la salsa, il brodo, il sugo, l’intruglio, ecc.
Così, grazie a un ignaro Orazio imparai la vera grande lezione di diritto che mi ha fatto da guida. La lezione è questa: è facile confondere il diritto con la salsa. Oppure, che è la stessa cosa, che è facile confondere il rovescio per diritto.
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