Alla ricerca dell’assoluto nella Divina Commedia
Dante. Alberto Casadei, Storia avventurosa della Divina commedia dalla selva oscura alla realtà aumentata – Il Saggiatore, Milano, pagg. 200, € 18. – articolo di Raffaello Palumbo Mosca, Il Sole 24 Ore Domenica 6 novembre 2020,
Il Comitato nazionale per le celebrazioni del 700º anniversario della morte di Dante, presieduto da Carlo Ossola, autore, tra l’altro, di una fondamentale Introduzione alla Divina Commedia , ha da tempo elaborato il programma delle iniziative – mostre, convegni, concerti – che si svolgeranno nel 2021. Ma anche il percorso di avvicinamento al vero anno dantesco è stato ricchissimo: dall’istituzione, da parte del Consiglio dei ministri, della giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri (il “DanteDì”, il 25 marzo, ovvero il giorno in cui inizia il viaggio della Divina Commedia ), a numerose pubblicazioni, sia specialistiche (tra le molte, il volume Dante a cura di Roberto Rea e Justin Steinberg, che raduna alcuni tra i migliori studiosi del poeta in Italia e all’estero, dai due curatori a Donato Pirovano, Enrico Fenzi, Theodor J. Cachey Jr., e molti altri), sia più narrative e attualizzanti ( L’Italia di Dante di Giulio Ferroni, ad esempio, appassionante viaggio nei luoghi della Commedia tra passato e presente). Pubblicato da Il Saggiatore, Dante di Alberto Casadei coniuga felicemente chiarezza divulgativa e acribia filologica, narrazione e competenza specialistica. Il sottotitolo del volume recita Storia avventurosa della Divina Commedia dalla selva oscura alla realtà aumentata , e “avventurosa” la storia che Casadei racconta lo è davvero, innanzi tutto perché unisce indagine della biografia – con tutte sue le oscurità, i suoi vuoti, le questioni ancora irrisolte – e analisi delle opere in una coesa rappresentazione drammatica delle idee. A ogni capitolo il lettore percepisce l’amore – a tratti l’entusiasmo – di Casadei per il suo oggetto di studio, il vivo desiderio di trasmettere a pieno la ricchezza della «drammatica e tormentata recherche de l’absolu » che segna le tappe artistiche ed esistenziali dell’Alighieri. Diviso in sei capitoli, il volume segue in effetti tutto il percorso del poeta, dalla Vita nova (bellissime le pagine dedicate a sottolineare la sensualità di alcune rappresentazioni di Beatrice), passando naturalmente per le opere politiche e filosofiche (la Monarchia , il Convivio , il De vulgari eloquentia ) fino alla notte tra il 13 e il 14 settembre 1321 nella quale, finito da pochi mesi il suo «poema sacro» (la questione sul titolo è tutt’ora aperta), Dante spira a Ravenna. Di ogni opera Casadei fornisce le nozioni interpretative fondamentali, talvolta sintetizzando il ragionamento in brevi definizioni icastiche (e così, riassumendo il percorso dalla Vita nova alle Petrose : se nella prima Dante «si spingeva sino allo zenit della sublimazione», nelle seconde «arriva al nadir dell’ossessione»). Attraverso una puntuale indagine filologica, Casadei dirime poi alcune questioni critiche fondamentali e ancora controverse giungendo a negare, ad esempio, la paternità dantesca (almeno per la seconda parte) dell’Epistola a Cangrande, o correggendo la cronologia vulgata per quanto riguarda la composizione dei primi canti dell’opera maggiore. Della parte sulla Divina Commedia , naturalmente la più lunga e complessa, vale la pena sottolineare l’abilità di Casadei nel mostrare il carattere insieme universale e compiutamente individuato dei personaggi danteschi; nonostante la narrazione contenga senza dubbio elementi allegorici, Paolo, Francesca, Pier delle Vigne e tutti gli altri «non sono affatto vuote allegorie di vizi, virtù o concetti vari» ma, grazie alla straordinaria commistione di storia reale e immaginata, destini insieme rappresentativi e personalissimi di cui Dante svela il senso ultimo. Ed è esattamente questa capacità di illuminare sinteticamente i destini personali che fa di Dante, sottolinea Casadei, il primo narratore moderno. Il sesto e ultimo capitolo del volume ripercorre alcune tappe fondamentali, e le alterne fortune, della ricezione della Divina Commedia , dai primi commentatori (Iacomo della Lana, Guido da Pisa) fino alle rielaborazioni e riletture moderne e contemporanee – Omeros di Derek Walcott, Gli anni della nostalgia di Kenzaburō Ōe – senza dimenticare i documentari ( A TV Dante di Philips e Greenaway), gli spettacoli teatrali ( Inferno e Purgatorio messi in scena dalla Socìetas Raffaello Sanzio ad Avignone nel 2008) e le rappresentazioni visuali (Dalì, Rauschenberg). La chiarezza dell’esposizione, la capacità di affiancare all’analisi dell’impianto filosofico della Divina Commedia la descrizione della sua commovente umanità, fanno del volume di Casadei uno strumento profittevole – e una godibilissima lettura – tanto per gli specialisti quanto per i molti appassionati; o ancora (e sarebbe auspicabilissimo), per gli studenti che per la prima volta affrontano la poderosa opera poetica e filosofica dantesca.
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