CUORE: Una delusione d’amore può ancora infrangerlo?

Per gli esseri umani, gli organi del corpo sono stati a lungo, e in parte rimangono, tutt’altro che ingranaggi di una «macchina animata» a cui la medicina scientifica moderna sembra volerli ridurre. Erano (e in parte sono ancora) oggetti simbolici e metaforici, la cui importanza va al di là della funzione chimica o meccanica.

Il cuore, per esempio, ha davvero perso il suo status di sede di amore e passioni solo quando è avvenuto il primo trapianto da una persona all’altra. Ma anche allora la moglie di Louis Washkansky, il primo uomo a ricevere nel 1967 il cuore di un altro, dichiarò di essere stata in ansia che al risveglio dall’anestesia il marito non l’amasse più, temendo perduti con il vecchio cuore anche i sentimenti che pensava contenesse.

«Sul cuore, comunque, gli antichi non avevano tutti i torti: una grave delusione amorosa può veramente spezzarlo» dice González-Crussí medico e scrittore messicano naturalizzato statunitense; «Recentemente è stata descritta infatti una sindrome, detta del “cuore infranto”, che si manifesta con danni a macchia di leopardo del muscolo cardiaco, e deriva da un forte shock emotivo. Aveva ragione il poeta elisabettiano John Donne: una delusione amorosa gli “aveva percosso il cuore, frangendolo come vetro”».