Angelina, il marito Tonino Vicario e la figlia Renata

Il 17 marzo di dieci anni fa Angelina ci lasciò. Angelina Gagliardi La Gala.

Angelina è stata sorella del cuore di Titina e amica mia carissima, l’amica di una vita, l’amica unica di una vita. Angelina ci ha lasciati da un tempo lontanissimo – dieci ani oggi e una morsa ci stringe il cuore.

Mi viene in mente che nella narrazione dello scrittore Raffaele Crovi c’è Angelina. Crovi cominciò  a tessere le trame dei suoi libri con i nomi e le esperienze vissute insieme agli amici, è stato un narratore di persone, uno scrittore capace di una narrazione zeppa di tutto ciò che la cultura può offrire. Ed è significativo che nella sua narrazione, che si dipana in numerosi libri,  compaia il nome di Angelina.

Scrive Crovi, uomo del Nord, nato a Reggio Emilia e formatosi a Milano, in occasione del conferimento del «Premio Aliano» per la letteratura, attribuito al libro Diario del Sud (Manni editore), pubblicato sul fascicolo «Appennino» del Consiglio regionale della Basilicata (Numero 1, Anno I, Giugno 2015), che il suo viaggio verso la Lucania era cominciato molto tempo prima, nei primi anni di università a Milano. Aveva letto tre opere di antropologia di Ernesto De Martino (Il mondo magico del 1948, Morte e pianto rituale del 1958, Sud e magia del 1959) con la crescente convinzione che la cultura dovesse nutrirsi di cultura popolare. Contemporaneamente, aggiunge, guidato da un’amica lucana, Angelina Gagliardi, aveva scoperto la letteratura di Carlo Levi (Cristo si è fermato a Eboli del 1945, Le parole sono pietre del 1955 e Il futuro ha un cuore antico del 1956) e quella di Rocco Scotellaro (le poesie di È fatto giorno del 1954, Contadini del Sud del 1954 e L’uva puttanella del 1955) e aveva cominciato a costruirsi una personale geografia storico-sociale e culturale-linguistica della Basilicata, in cui sono poi inserite le opere di Isabella Morra (con la sua Valsinni), di Sinisgalli (con Montemurro), di Albino Pierro (con Tursi), del foto antropologo Franco Pinna e dei romanzieri Raffaele Nigro e Giuseppe Lupo.

Presente nella formazione dell’uomo di cultura e dello scrittore coltivata nei primi anni di università a Milano e ancora dopo, Angelina è stata affascinante tessitrice di solidi rapporti umani e culturali, costruiti su una impareggiabile arte di affabulazione  e capacità di diffondere idee e far sbocciare interessi. Fitta, affascinante inestricabile la rete umana e culturale costruita da Angelina. Non ti dimenticheremo, Titina e Tonino.

 

2 Responses to DIECI ANNI FA ANGELINA CI LASCIO’

  1. Giuseppe Passarelli ha detto:

    La mia prima insegnante di Italiano, Storia e Geografia! Era l’anno 1958.59. in quegli anni era ancora scottante la morte di Rocco Scotellaro e in una trasmissione radiofonica per le scuole mi fece recitare “Ti rubarono a noi come una spiga” del nostro poeta. Nello stesso anno insieme agli altri insegnanti accompagnò noi studentelli a realizzare una operetta! Quelle esperienze mi hanno portato ad amare il teatro che ancora oggi lo frequento come spettatore e come modestissimo attore! Grazie professoressa Angelina.

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