Amelia (Marion) Rosselli
Rocco Scotellaro

*
Dopo che la luna fu immediatamente calata
ti presi tra le braccia, morto

*
Un Cristo piccolino
a cui m’inchino
non crocefisso ma dolcemente abbandonato
disincantato

*
Bologna perché t’ho in mente
cosa c’entri
città scadente
cattedrale che dubiti
non c’è chiesa a Matera
monte roccione con la porticina

*
Sventolo la bandiera e grido
Quanti puttini
sui gironi e
tu puttanone

*
Mi sforzo sull’orlo della strada
a pensarti senza vita
Non è possibile, chi l’ha inventata questa bugia

*
Come un lago nella memoria
i nostri incontri
come un’ombra appena
il tuo volto affilato
un’arpa la tua voce
e le mani suonano
tamburelli

*
Avanti io seppi t’eri spezzato
come un bastone d’oro
la costante prudenza
m’aveva fatta cieca
quasi ignara
e tu che mi musicavi attorno

*
Tu che sei addormentato
Comprendimi
Ed ora ti sollevi
lesto
e passi via sereno
fuori dalle mura della tua cittadella
Tu che chiarisci le via

*
La luna balla
e sospira
per i campi

*
Rocco morto
terra straniera, l’avete avvolto male
i vostri lenzuoli sono senza ricami
Lo dovevate fare, il merletto della gentilezza!

*
Sposo nel cielo
ti ho tutto circondato
ma sei tu che comandi
e sono tua sposa d’infanzia
sposa trasparente

*
Voglio vivere a Matera
rotta spaziata gigantesca
non mi muovo
c’è l’amico morto ieri che tiene compagnia
più che voi città false

*
ti dubito
gobba sono
ti affidavi ad altri

*
Poi si gonfierà
il sacco delle lacrime
ma non si spillerà
lo metterò in un vasetto
greco-latino
me lo porterò a casa
trionfante elefante di pena

*
Bello eri ma troppo fino e troppo caro
bello eri ma troppo fino e troppo caro
ti debbo levar
ti debbo levar
e cercar
la pietra filosofale

*
Come te cavallo di campagna
sono imbronciata
ignorantissima
ignara

*
Erba lunga
spianata
per adombrare
terreno marcio

*
Tu salito nella bruma
ti vedo lontano che ti aggiri
consigliando
che ne è di me e di te ora dopo la morte
tu, sui colli

*
Ah buca della morte
ah fossa
che lo attendi
Si aprono gli orizzonti
ch’io veda
e possa intrecciare le dita
senza mestizia

*
Bologna città sciocca
scendetevi dai piedistalli
Si balla a Matera

*
Ahi piccola notte d’agosto
sei tornata a spezzarmi via la strada
bianca,
lucente
sotto la luna protettrice

*
E’ toccato a te
a soffiare le nuvole
portarle fino al vicinato
come un caldo lenzuolo
per noi tutti ammalati

*
E’ dovuto ad una varietà di ragioni
che tu ed io non ci si possa incontrare
fra l’altro le muraglie
I cieli gli spiriti

*
Lasciatemi
ho il battito al cuore
donna a cavallo di galli e di maiali

*
Rocco vestito di perla
come il grigiore dei colli vicino al tuo paese
mostrami la via che conduce
non so dove

*
nuovo anno
arrivi
teneramente
ossequioso

 

2 Responses to AMELIA ROSSELLI – CANTILENA – POESIE PER ROCCO SCOTELLARO – 1953 –

  1. domenico langerano ha detto:

    Che grande tenerezza nell’anima rileggere parole di gentile amore per un giovane poeta rapito dalla morte!
    Grazie Antonio per averle riproposte, il libro di Amelia Rosselli meriterebbe un più attento ascolto nei prossimi momenti di celebrazzione per Rocco

    • antonio martino ha detto:

      Caro Mimmo, La Cantilena (poesie per Rocco Scotellaro) porta la data del 1953. Sono poesie scritte dopo la morte di Rocco nell’anno della sua morte. Se, come auspichi, bisogna prestare più attento ascolto al libro è bene sapere che le poesie furono scritte a Tricarico. Marion (così si faceva chiamare Amelia, col nome della madre Marion Cave) venne a Tricarico per la morte di Rocco e stette fino alla fine dell’anno, ripartì il giorno di capodanno. Io non la vidi, ce l’aveva col mondo intero e non voleva vedere nessuno. Frequentava Antonio Albanese, del quale fu in appresso alcune volte ospite nella casa a via Monte. Un sera partecipò addirittura, toccata e fuga, a una cena al casino di Pinto a Malcanale
      Il libro – Amelia Rosselli, Le poesie a cura di Emanuela Tardello e Prefazione di Giovanni Giudici, Garzanti 1997, pagg. 681, comprende tutte le maggiori raccolte “italiane”: le opere giovanili in italiano, inglese e francese e alcuni testi tratti da Appunti sparsi e persi a suo tempo inseriti nell’Antologia poetica pubblicata nel 1997.

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