QUANDO IN PIAZZA C’ERA LA VIGNA
Rocco Scotellaro nel breve Capitolo II della Parte seconda dell’Uva Puttanella disegna con rapide pennellate un ricco affresco di luoghi personaggi e vicende della vecchia Tricarico. Afferma che «La piazza la fece il sindaco che stette trent’anni sopra il municipio», per aggiungere, più avanti, che prima dei ciottoli e delle selci nella piazza c’era la vigna.
“Quando in piazza c’era la vigna” era espressione corrente ai miei tempi, intesa come metaforica allusione a tempi preistorici. Ma qui Scotellaro pare dirci che il sindaco che era stato trent’anni al municipio era stato l’amministratore che aveva provveduto a compiere la grande opera di sistemazione del Centro urbano di Tricarico. La «vigna nella piazza» forse non era una metafora ed era più vicina di quanto si potesse pensare.
Sarebbe interessante riferire non solo tutto il ricco affresco di luoghi personaggi e vicende della vecchia Tricarico, ma anche la grande opera di sistemazione del Centro urbano di Tricarico, almeno secondo quanto io riesco a supporre; ho fatto ricorso alla scienza e all’arte degli architetti tricaricesi miei amici e non ho avuto l’onore, la fortuna e il piacere di essere informato. La chiacchiera si farebbe lunga e potrebbe annoiare il solitario lettore del mio blog, eventualmente e sperabilmente in scarsa compagnia.
Mi fermo alla piazza.
Il sindaco che «fece» la piazza, se la congettura riguardo a ciò che Scotellaro intendeva dirci è corretta, fu senz’altro don Nicola Ferri, l’amministratore di più lungo e proficuo corso del Comune di Tricarico e della Provincia di Matera. Indubbiamente un uomo di potere e del fare.
«Don Tommà!» – disse al dott. Tommaso Santoliquido, nel 1932 funzionario della Prefettura di Matera e commissario prefettizio del Comune di Tricarico, mostrandogli la «cimice», come veniva spregiativamente chiamato il distintivo del partito fascista che si portava obbligatoriamente all’occhiello – Vedete, don Tommà: qui c’è l’acronimo P.N.F. Oggi significa Partito Nazionale Fascista, ieri significava Partito di Nitti Francesco Saverio, ma ieri, oggi e domani ha significato, significa e significherà Partito di Nicola Ferri.
Questa boutade di don Nicola me la raccontò molti anni dopo lo stesso don Tommaso, che si era ritirato a Reggio Emilia, ultima sua sede di servizio, a godersi la pensione arrotondata con pareri in campo amministrativo, in cui aveva larga esperienza.
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