DOPO CRISPI, FLORIANO DEL ZIO – DOPO IL MAGGIORITARIO A DOPPIO TURNO, IL MAGGIORITARIO CON SCRUTINIO DI LISTA
Si è visto in un precedente post che Francesco Crispi nella XIV legislatura fu eletto sia nel collegio elettorale di Tricarico sia in quello di Palermo. Nel corso della seduta della camera dei deputati del 14 giugno 1880, in sede di convalida delle elezioni dei deputati, rimise la sua elezione alla sorte. La modalità del sorteggio prevedeva la vacanza del collegio sorteggiato.
Fu sorteggiato il collegio di Tricarico, che si rese vacante, per cui si procedette a un’altra votazione, che fu effettuata l’11 luglio 1880; risultò eletto l’on. Floriano Del Zio (Melfi 1831 – Roma 1914), che nelle precedenti cinque legislature (dalla IX alla XIII) era stato eletto nel collegio di Melfi. Alle elezioni per la XIV legislatura era stato battuto da Giustino Fortunato e, grazie alla fortunata circostanza della vacanza del collegio di Tricarico in corso di legislatura, si candidò e fu eletto in questo collegio.
Floriano del Zio era stato commissario insurrezionale nel melfese e aveva cooperato al trionfo dell’insurrezione lucana del 1860. Laureato in giurisprudenza coltivò studi di filosofia e insegnò filosofia ed etica ai licei di Cagliari e Ferrara e all’università di Pisa.
La legislatura ebbe breve durata, dal 6 maggio 1980 al 2 ottobre 1882, essendo stato riformato il sistema elettorale con l’avvento della Sinistra: dal sistema maggioritario a doppio turno si passò al sistema maggioritario con scrutinio di lista (dal 1882 al 1892, XV, XVI e XVII legislatura); con la XVII legislatura fu varata un’altra riforma del sistema di formazione della rappresentanza parlamentare con l’adozione del sistema maggioritario uninominale (a turno unico, con l’elezione del candidato meglio votato.)
La riforma elettorale fu varata al termine di un complesso iter parlamentare (Testo unico approvato con r.d. 24 settembre 1882, n. 999). Con essa, strettamente connessa al passaggio del timone del paese dalla Destra alla Sinistra storica, si realizzarono diverse importanti innovazioni.
Sul piano del diritto all’elettorato attivo, il limite di età previsto dalla previgente legislazione fu abbassato da 25 a 21 e il criterio del censo non costituì più il titolo principale per l’elettorato attivo, perché questo fu concesso, indipendentemente dal censo, a tutti gli alfabeti che avessero superato le prove del corso elementare obbligatorio (o equivalenti); in tal modo, la platea degli elettori crebbe da 621.896 a 2.049.461.
Sul piano dei meccanismi di formazione della rappresentanza, la nuova normativa introduceva, in luogo del sistema uninominale maggioritario a doppio turno chiuso, una peculiare forma di sistema plurinominale a doppio turno, basato sullo scrutinio di lista in 135 collegi plurinominali, che eleggevano 508 deputati. Ciascun collegio eleggeva 2,3,4 o 5 deputati, a seconda delle sue dimensioni.
Preparata da ampi dibattiti politici ed accademici, la nuova legislazione elettorale fu varata con il fine di allargare le basi rappresentative del sistema, consentendo, come si è visto, anche ad ampie aree della popolazione urbana e dei ceti piccolo e medio borghesi di godere dell’elettorato attivo, e con il fine di stemperare fenomeni di clientelismo elettorale attivando una competizione di tipo partitico all’interno dei collegi. Se il primo obiettivo fu conseguito, nel caso del secondo si diffuse, già tra i contemporanei, una certa insoddisfazione per i risultati del nuovo sistema, che tendeva a sovra-rappresentare le aree urbane senza garantire l’attivazione di una moderna dinamica partitica.
L’on. Floriano del Zio fu rieletto nella XV legislatura (col nuovo sistema elettorale) e nominato senatore nel 1891 (i senatori erano di nomina regia a vita). Non era stato rieletto nelle XVI legislatura (10 giugno 1886 – 22 ottobre 1890) con la quale ha inizio la lunga vita parlamentare di Francesco Paolo Materi di Grassano.
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