Dalla XVI legislatura (1892) alla XXVI (1924, due anni dopo l’avvento del fascismo), per oltre 30 anni, siedono alla Camera dei deputati i Materi di Grassano, nonno e nipote, Francesco Paolo il nonno  e Pasquale il nipote. Essi sono eletti con i diversi sistemi elettorali con cui in quel lungo periodo si forma la rappresentanza parlamentare, che hanno sempre al centro Tricarico; per circa trent’anni sono eletti nel collegio elettorale di Tricarico con sistema uninominale.

A Tricarico, dove la mia famiglia si trasferì ad aprile del 1941, era ancora presente il ricordo dei Materi e, ad altro livello, di Nitti. Per Materi, se ne parlava come di una sola persona in modo molto negativo e calunnios a causa dell’accesa rivalità, si potrebbe dire odio tra Tricarico e Grassano e la narrazione che il fascismo faceva del periodo liberaldemocratico e della formazione della rappresentanza parlamentare con i collegi uninominali.  

La toponomastica tricaricese li ha ignorati. Al riguardo devo scusarmi e chiarire alcune cose. La toponomastica tricaricese si è ricordata dei vecchi parlamentari del collegio: una via è dedicata a Filippo De Boni e un largo, piazzetta, a Francesco Crispi. Materi o i Materi sono tati ignorati. Indotto in errore dalla narrazione negativa dei Materi avevo ritenuto che gli avessero dedicato un vicoletto all’inizio di via Rocco Scotellaro, che in pochi metri porta a via Monte. Come una rappresentazione dell’inciucio elettorale prefascista, avevo altresì ritenuto che il vicoletto fosse intestato a due “politicanti” che si sontendevano il collegio: Materi, appunto, e un tale Filippi, che non ero mai riuscito a capire chi fosse stato. Questo errore, quando ancora non l’avevo notato, lo raccontai sul mio blog. Il vicoletto è invece intestato a un tricaricese, Materi Filippo, morto nella prima guerra mondiale; del nome Filippo era rimasta solo la lettera iniziale F; e pare che i solerti amministratori di Tricarico in tanti decenni non abbiano trovato il tempo per disporre il ripristino del nome, come non l’hanno trovato per dare il suo nome al Sopportico delle Api, luogo sacro della poesia di Rocco Scotellaro.

Francesco Paolo Materi e Pasquale Materi, uomini del loro tempo, sono stati, specialmente il primo, degnissimi personaggi eletti nel collegio elettorale di Tricarico, che mandò in parlamento deputati del valore di Filippo De Boni, Francesco Crispi, Floriano Del Zio e Francesco Materi e Pasquale Materi. Finì la Monarchia, del primo Parlamento della Repubblica ha fatto parte un grande come un Gaetano Ambrico, anch’egli di Grassano.

I Materi erano una delle famiglie nobili più importanti e ricche della Basilicata, le cui origini risalgono al  XIII secolo. Francesco Paolo nacque a Grassano il 18 novembre 1842; trascorse la prima giovinezza tra il palazzo di famiglia a Grassano,  Palazzo Materi, e  Napoli. In seguito fu a Pisa, dove nel 1863  conseguì la laurea in Giurisprudenza, e all’estero, in particolare in Francia.

I Materi erano proprietari di vasti territori nei comuni collinari del Materano (Grassano, Tricarico, Calciano, Garaguso, Pomarico, Grottole, Irsina) e del Potentino (Brindisi di Montagna). Le strategie matrimoniali giocarono un ruolo rilevante per l’accrescimento delle proprietà.

Segnalo l’ottima biografia della prof. Agnese Pierina Sinisi, Materi, Francesco Paolo, nel Dizionario Biografico degli Italiani, nonché il saggio di Carmela Biscaglia, I Materi di Grassano tra agricoltura illuminata ed impegno politico, in «Rassegna storica lucana», XXI (2001), n. 33-34, pp. 3-48.

 

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