«Uno si distrae al bivio» è il titolo di una raccolta di Racconti – tratti dalle carte di Rocco Scotellaro, amorevolmente conservate da Carlo Levi – pubblicata da Basilicata Editrice nel 1974 con Prefazione di Carlo Levi.. In questo volume sono pure pubblicati i frammenti dell’Uva puttanella, che non fanno parte del libro dell’editore Laterza, che aveva stampato l’Uva,  e furono pubblicati nel 1956 sulla rivista «Nuovi Argomenti». Annotava l’editore che essi sembrano continuare i racconti, come un momento di passaggio al più largo e narrativo muoversi dell’Uva, proprio per il loro carattere nativo e sintetico di brevi annotazioni e di folgoranti intuizioni, di scoperta originale della realtà.

       I Frammenti sono stati pubblicati nel file dell’Uva puttanella, al quale si rinvia e dove si possono consultare.

       Il primo racconto – il più lungo e interessante, che Scotellaro chiamava romanzo – da il titolo al libro. Esso è ripartito in tre parti: tre momenti fondamentali della vita, L’Io si sdoppia nel personaggio narrante e in Ramorra, in cui sempre l’alter ego si trova davanti a un bivio e si distrae nel senso che non sa quale strada prendere. Il primo bivio è di fronte alla presa di coscienza di sé, di ciò che si vuol essere. Inizia con l’apparizione di Giorgi Ramorra, l’alter ego «a fior di specchio» per chiedere «la prova di aver veramente vissuto. Ramorra chiede un romanzo in cui si parli di lui: un adolescente tormentato dalla coscienza dell’incapacità di autodeterminarsi, scegliendo, tra le innumerevoli possibilità di vita, il proprio modo di essere.

       Il secondo bivio pone di fronte all’amore. «Ramorra ha chiesto molte volte al cuore di essere sincero e il cuore gli ha riposto che le belle donne dovrebbero essere impiccate».

      Agli affanni amorosi subentra il problema della costruzione di un vita. Ed è il terzo bivio.

       Lo sdoppiamento dell’Io si ripercuote, a livello di prospettiva narrativa, in un discorso che non procede linearmente, ma a sbalzi e ritorni, il racconto si attorciglia su se stesso, quando sembra che possa durare o progredire, si frantuma e divaga ancora. Una necessità, imposta dallo sdoppiamento, che si riflette sullo stile e lo condiziona, come se impedisse un’essenzialità che vorrebbe darsi e non può raggiungere.

        La lettura del racconto non è facile e richiede di non frantumare ulteriormente il racconto, oltre la frantumazione e la divagazione della scrittura. Se non tutto il racconto, almeno la prima parte bisogna leggerla da cima a fondo, con molta attenzione, senza interruzioni.

       Rabatana si è avvalsa della lettura di alcuni saggi che riporterà in PDF, come introduzione alla lettura del racconto. Nello stesso file saranno riportate brevi note riassuntive degli altro 8 racconti pubblicati nel volume.

Fare clic sui seguenti link UNO SI DISTRAE AL BIVIO  – RABATANA LEGGE UNO SI DISTRAE AL BIVIO

 

      

      

 

3 Responses to ROCCO SCOTELLARO, UNO SI DISTRAE AL BIVIO

  1. ANNA MARIA DOMENELLA ha detto:

    Salve, mi è stato detto che la seguente citazione è contenuta nel diario in “Uno si distrae al bivio” ma, nel vostro file PDF, non la trovo. Potete aiutarmi? Grazie mille, Anna Maria

    “Non andare dentro alle persone in questo modo”
    Frase dettami da una ragazza che aveva un segreto amoroso che io volevo sapere.

    • Antonio Martino ha detto:

      La frase da lei citata non è scritta nel racconto di Rocco Scotellaro “Uno si distrae al bivio”, ma è un frammento dei “Frammenti e appunti dai quaderni dell’Uva puttanella, pubblicati nel volume edito da Basilicata, intitolato Uno si distrae al bivio con prefazione di Carlo Levi. In questo volumetto sono pubblicati 9 racconti, tra cui quello che da il titolo al libro, e i citati Frammenti e appunti dai quaderni dell’Uva puttanella. Il frammento da lei citato si legge a pag. 112 e non si può trovare nel mio PDF Uno si distrae al bivio, perché, come ho detto, non fa parte di questo racconto.
      Buon proseguimento della serata. a.m.

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